Silenzio e dialogo ai tempi di whatsapp. In un breve lasso di tempo l’avvento degli smartphone ha incrementato l’ uso d’ innumerevoli dispositivi con relative funzioni, fino a travalicare il confine netto che separa il passatempo dalla dipendenza: basta pensare al tempo che ciascuno di noi impiega su piccole e grandi piattaforme di social network
Gli smartphone hanno cambiato molti aspetti della nostra vita, dalla comunicazione alla ricerca di informazioni, dall’intrattenimento alla fotografia. Tuttavia, è importante utilizzare gli smartphone in modo consapevole e bilanciato, tenendo conto del loro impatto sulla nostra salute mentale e sulle nostre relazioni personali.
Silenzio e dialogo ai tempi di whatsapp
Fermiamoci un momento e proviamo ad immaginare com’era la nostra vita prima che Steve Jobs inventasse il primo smartphone. Difficile oggi pensare che siamo riusciti a vivere anche senza essere continuamente connessi.
Il cambiamento forse più importante è sul modo di comunicare. Fino ad alcuni anni fa le nostre interazioni a distanza erano per lo più affidate chiamate, sms e email (mandate rigorosamente da un pc). Con l’avvento degli smartphone ed in particolare delle app oggi è possibile inviare video, immagini, emoticon, testi e messaggi audio istantanei. Queste nuove forme di comunicazione offrono, quindi, delle soluzioni diverse attraverso cui esprimersi. Ad esempio se non siamo bravi con le parole, possiamo ricorrere ad una emoji.
Gli smartphone ci hanno reso anche meno curiosi. La tecnologia si sta sostituendo all’uomo in quasi tutto, anche nel modo in cui pensiamo. Se ad esempio abbiamo un dubbio, basta andare su internet per trovare le risposte. Certo, da una parte la facilità con cui è possibile accedere ad un numero elevato di informazioni aumenta la nostra conoscenza, dall’altra però diminuisce la nostra capacità di ragionamento e di memoria. Ora tutto quello che ci serve è soltanto uno smartphone e una connessione ad Internet.
Gli smartphone creano anche dipendenza. Infatti, se ci capita di dimenticare l’iPhone a casa, ci sentiamo soli e smarriti. Secondo uno studio fatto da Locket su un campione di 150 mila utenti, controlliamo il nostro smartphone almeno 110 volte al giorno. Passiamo più tempo a chattare che a comunicare con una persona in carne e ossa.