Quante volte la settimana? Quanto in un mese? Spesso in una coppia si fanno i conti. Ma nell’intimità i conti hanno a che fare con la sessualità. Quanto sesso è la misura giusta? Certamente, è normale che, due persone che si incontrano possano avere desiderio e attività sessuali diverse. Questa è la base, non dimentichiamocelo.
Ogni coppia conosce il suo numero perfetto. Che può cambiare a seconda del momento. Però che succede se il desiderio sessuale è diverso nella coppia, se uno dei due vuole farlo sempre di più? Certamente non è consigliabile solo aspettare che passi. Ma prima che diventi un problema, se già non lo è, l’argomento va affrontato, cercando di non farlo diventare troppo protagonista della scena, ma in piena consapevole e responsabile conoscenza delle differenze.
Nelle coppie eterosessuali le statistiche ci dicono che le donne preferiscono la qualità alla quantità, mentre per gli uomini tanto ma anche “così così” ( ricerche alla mano in Australia su 6.500 soggetti) dando l’immagine di un desiderio femminile diverso per qualità da quello maschile, più prettamente genitale, più vivo grazie anche ai sensi, alla vista, agli odori, ai modi, a piccole cose e non solo vivo intorno alla “zona calda” del proprio corpo. Ma è davvero solo così?
Quando il pensiero di fare sesso diventa troppo ingombrante è allora bene fare un passo indietro e pensare ad aspetti di contorno che possono essere gradevoli e diversamente coinvolgenti. Se si tratta di una coppia insieme da un po’,. matura nella sua storia, è bene pensare insieme a come è cambiato il sesso dalla prima volta o dal primo periodo, accompagnando la propria coppia a vivere il proprio diario sessuale/intimo , una sorta di viaggio alla riscoperta di sè e di quello che c’è di bello nel proprio inimitabile NOI della coppia.
La coppia è un lungo discorso a due, dove ogni parola assume senso perchè in una cornice specifica, quella della propria esperienza insieme mista di quanto si è appreso cammin facendo, nelle altre storie e nella propria famiglia di provenienza. Il sesso non è tanto diverso. Quando si parla di “farlo”, si parla anche di relazione e non solo di piacere. Quindi, il diverso atteggiamento di fronte al sesso diventa elemento di incontro/scontro per la coppia. Ci sono però elementi che vanno affrontati cercando di giocarci, senza prenderli troppo sul serio.
Il diverso desiderio nel voler far sesso è spesso uno di questo. Un aspetto che bisogna cercare di non prendere troppo sul personale, specie se si è dalla parte di chi rimane insoddisfatto per il numero di performances. Nel 2010 scriveva di questo Michele Weiner-Davis su Psichology Today dando in merito consigli su come evitare che la cosa diventasse un problema.
Per esempio, vivere la masturbazione senza problemi anche all’interno della coppia, nel momento in cui si vive su livelli diversi di desiderio, può aiutare a superare il momento senza renderlo un malessere a due. Viene qui in mente Woody Allen e la sua battuta “Fare sesso è come giocare a bridge. Se non hai un buon partner, è meglio avere una buona mano” Ma la partenza migliore è sempre quella che si pone l’obiettivo di capire i significati di quanto accade, i bisogni che ci sono coinvolti e la possibilità di risolvere l’eventuale impasse nella coppia.
Si parte quindi dal capire che siamo fatti diversamente, quando si parla di ormoni, desiderio, attivazione sessuale, spesso di percorrono strade differenti, alcune più lunghe che altre. Questo può far star male entrambi, chi vorrebbe ma si sente rifiutato, chi non ha voglia ma sente come prepotente il desiderio altrui. Partiamo da quanto sia fondamentale essere comprensivi reciprocamente, riconoscendo le diversità sul tema. A volte, la strada per l’eccitazione e il desiderio si nutre con segnali che è bene conoscere, piccole attenzioni, modalità che piacciono all’altra parte dovrebbero essere ben chiari se abbiamo piacere di piacere. Ogni uomo o donna ha i suoi grilletti del piacere, che passano a volte per la tenerezza, per i gesti, per certe carezze, per rituali, per le parole come nei fatti. Scoprirli è fondamentali per andare incontro a chi si vuole coinvolgere nel proprio desiderio.
A volte può essere utile fermarsi con gli approcci se si è sempre quello che si fa avanti per primo. Vedere se, in mancanza di avvicinamenti, l’altra parte si trovi in un ruolo che magari non ha mai avuto modo di provare. Il gioco “preda/cacciatore” può venire a noia a chiunque, alla lunga, quindi è bene provarsi in uno scambio, dare occasione di giocare ruoli diversi e vedere che succede. Certamente chi vive con una alta attivazione sessuale potrebbe far fatica, ma quel tempo potrebbe essere utilizzato per scoprire cose nuove nella coppia o anche per godersi altri aspetti e non rischiare di essere focalizzati solo sul sesso, quanto e quante volte.
A volte pesano sulla coppia anche tutta una serie di miti che ne mettono a rischio la serenità. Per esempio, alcuni dei molti miti vanno dal “l’uomo è sempre pronto” a “la donna multi-orgasmica” o diabolica creatura che si veste solo per sedurre. Molto spesso questi si incontrano con gli stereotipi, l’uomo cacciatore, la donna preda, la sessualità omosessuale mai monogama ma spregiudicata e super-attiva. Ma questi sono appunto miti e pregiudizi. Ogni coppia vive la sua sessualità, dandone di volta in volta un significato diverso.
In alcune coppia il sesso, fare l’amore, prende il posto del dialogo, è nell’incontro fisico con l’altro che si racconta come si sta, che si leniscono incomprensioni e si fa pace. Per alcune coppie il sesso è la soluzione, per altre è il primo a vacillare se ci sono dei problemi relazionali. Ma non ci sono situazioni giuste o sbagliate, solo diversi modi di vivere la coppia che vanno conosciuti e riconosciuti.
Così come non è detto che in coppia si debba “provare di tutto”. Nella sessualità i limiti posso essere dati e vanno accettati, così come poi possono essere rimossi e cambiati. Fa parte del contratto che lega la coppia, non scritto ma discusso e fatto proprio nel rispetto dell’altro. Certamente una parte importante la svolge sempre l’educazione alla sessualità, non solo per i giovani ma anche per gli adulti. E in questo caso, va bene anche l’auto-formazione, capire insieme cosa piace e cosa no, sapere come si funziona e cosa si vuole imparare insieme. Non dimentichiamo che ci sono grandi attrazioni sessuali che uscite dal letto non hanno poi molto da dirsi, come ci sono incontri elettivi perfetti che non riescono a far scintille tra le lenzuola. Ma tutto può far bene o male a seconda degli individui coinvolti e di quanto sia una scelta quello che si fa. In presenza di consapevolezza di quello che si vuole vivere, la sessualità può diventare un piacevole elemento in più di quel lungo racconto che è la vita a due.
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