Non tutti prendono gli impegni di lavoro allo stesso modo e, per alcuni, il lavoro potrebbe addirittura risultare piacevole e privo di stress. Tutto dipende da alcuni specifici tratti della personalità, come dimostra una ricerca apparsa sulla rivista Journal of Occupational and Environmental Medicine.
I soggetti che accusano più stress in ambito lavorativo hanno una cosiddetta personalità di tipo A, affermano i ricercatori finlandesi della Università di Helsinki. Si tratta, in genere, di individui molto competitivi sul lavoro ma anche nella vita, insofferenti e aggressivi, che necessitano di possedere il controllo di ogni situazione, che fanno poca attività fisica e mangiano in maniera irregolare.
Al contrario, il lavoro sembra essere meno stressante per i soggetti con personalità di tipo B, ovvero più pacati e meno competitivi, capaci di adeguarsi facilmente alle diverse situazioni e dotati di interessi che esulano dall’ambito del lavoro. Tuttavia, non tutto sembra essere perduto e anche gli individui appartenenti alla categoria di tipo A, i quali possono andare incontro a una sostanziale riduzione dello stress.
In che modo? Con una promozione, sostengono gli autori finlandesi. Una forte leadership mantiene, infatti, in questi soggetti un forte impegno lavorativo, ma associato a una buona gratificazione personale ed economica. Ciò permette loro, inoltre, di mantenere un buon controllo della situazione come desiderano. Soltanto in questo modo, concludono i ricercatori, i soggetti con personalità di tipo A possono godere di un miglior stato di benessere sul luogo di lavoro, altrimenti vissuto come una sorta di incubo.
Fonte: Hintsa T et al. Divergent Influence of Different Type A Dimensions on Job Strain and Effort-Reward Imbalance. Journal of Occupational and Environmental Medicine 2010;52(1):1-7.
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