Ad oggi, l’erogazione di servizi di Orientamento scolastico e professionale è affidata ad operatori le cui competenze tecnico-professionali e i cui sistemi di riferimento sono vari, legati a ruoli e contesti altri, in cui essi svolgono, nel quadro di una mission diversa, funzioni orientative.
La rilevanza del tema “Orientamento” all’interno delle politiche sociali volte allo sviluppo della persona e di conseguenza, l’espansione delle aree e delle occasioni di intervento per operatori esperti, ha messo in evidenza la necessità di creare una professionalità dedicata e qualificata e di configurare una sua specifica formazione.
La legge regionale 26 luglio 2002 n° 32, “Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro” ha l’obiettivo dichiarato di dare vita a un sistema che realizzi la libertà individuale e l’integrazione sociale, attraverso il diritto all’apprendimento in tutto l’arco della vita.
L’ articolo 12.1 sull’Orientamento individua gli assi culturali che determinano la necessità del life long learning:
1. La centralità dell’individuo-soggetto, che costruisce un percorso in ambito educativo e scolastico, formativo e professionale, a partire dalle proprie capacità e aspirazioni.
2. Che l’individuo si sviluppa, si forma, compie scelte di vita in una società che cambia.
L’assunto è che l’individuo sia una persona unica, portatrice di qualità specifiche, valori e desideri, che ha il diritto di esprimere e di aspettarsi che vengano ascoltate e valorizzate dalla società nel corso della sua vita formativa e professionale; e che egli vive, agisce e apprende in un contesto sociale che cambia e che non è in grado – perché si sviluppa molto rapidamente, ma anche perché non ha i mezzi economici per farlo – di garantire la continuità della professione e la validità della formazione nel tempo.
Il sistema, a fronte del diritto all’orientamento della persona, ha il dovere di offrire una prestazione che garantisce l’esercizio di tale diritto, e quindi fornire servizi qualificati e personalizzati.
Inoltre, l’articolo 32 (regolamento di esecuzione) comma 2, lettera C, prescrive il diritto-dovere dell’accertamento delle competenze che la persona può acquisire in contesti e occasioni diverse della propria vita, il riconoscimento e la registrazione di esse, in modo da renderle spendibili per attivare nuove occasioni di apprendimento e di lavoro.
La definizione di un sistema condiviso di competenze permetterà l’individuazione di dispositivi di certificazione di esse e di criteri per il riconoscimento di crediti formativi grazie ai quali poter passare da una parte all’altra del sistema integrato di apprendimento e lavoro o “transitare” da un lavoro all’altro.
Si prevede che i servizi di Orientamento vengano erogati dai seguenti sistemi:
-Scuola
-Università
-Formazione professionale
-Servizi per il lavoro
e che siano di competenza di una figura professionale che, secondo la definizione ISFOL “ha la funzione di supporto dei processi decisionali in corrispondenza delle scelte scolastico-formative e della maturazione di progetti professionali verso il lavoro o sul lavoro.”
In sintesi il Consulente di Orientamento scolastico e professionale deve essere in grado di:
-Trasmettere informazioni sempre aggiornate relativamente alle offerte del territorio nell’ambito dell’obbligo formativo, dell’Università e del lavoro.
-Saper valutare le potenzialità delle persone in termini di conoscenze, competenze, attitudini, utilizzando strumenti dedicati (colloquio, bilancio delle competenze).
-Contribuire, con il proprio intervento, al processo di “educazione alla scelta”, a potenziamento delle capacità dell’individuo di auto-orientarsi, diventando sempre più autonomo nel realizzare propri personali progetti di vita e carriera professionale.
La professionalità del consulente di orientamento è quindi duplice: erogare un servizio di informazione e svolgere un’attività di formazione, promozione, sostegno dei processi decisionali del suo cliente a partire dall’esame della realtà sociale e territoriale in cui entrambi vivono e operano.
E’ fondamentale che il Consulente di Orientamento sia informato e formato sui fatti sociali e su quali effetti essi abbiano sulla psiche individuale, e sulle risposte possibili della società alle richieste e ai bisogni che l’individuo, all’interno di un sistema valoriale condivisibile, esprime. Si rende necessaria altresì una conoscenza non superficiale della psicolgia individuale dell’adulto e dell’adolescente, delle fasi del ciclo di vita dell’individuo e delle sue criticità. In sintesi, la formazione del Consulente di Orientamento è multidisciplinare, permette di conoscere e riconoscere le relazioni tra processi psicologici e processi sociali e integra aspetti giuridici, sociologici, economici, psicologici, pedagogici.
La proposta della Scuola di Psicoterapia Comparata è un corso i cui contenuti didattici attraversano le varie aree disciplinari e rendono conto della complessità di una formazione articolata e di una professione importante; il suo specifico è un “nucleo centrale” dedicato al “colloquio”, considerato lo strumento attraverso il quale cliente e consulente si incontrano e costruiscono una relazione capace di produrre un effetto psicologicamente e culturalmente significativo per il cliente soprattutto ma – infine – per entrambi.
Autore: Annalisa Campai
Fonte: Psicoterapia.it
Se vuoi approfondire di persona questo argomento, prendi un appuntamento gratuito cliccando qui