In uno studio effettuato da Alessandra Cavalli e pubblicato sul Journal of Analytical Psychology nel febbraio del 2014, è stato osservato che la relazione caregiver (figura di accudimento infantile) e bambino, quando è deficitaria, può procurare deficit affettivi, ovvero non impara a vivere in modo corretto l’affetto.
La ricerca effettuata a Londra, ha messo in evidenza che quando il rapporto con il caregiver fallisce, il bambino non è in grado di contenere e comprendere l’affetto. Infatti quando la figura di accudimento principale riesce nel suo compito il bambino può sperimentare l’affetto senza esserne sopraffatto.
Dai risultati è emerso, quindi, che il processo di separazione e perdita sono necessari per un corretto sviluppo affettivo del bambino. In casi opposti l’affetto, per i bambini può essere vissuto come “abusivo”, sviluppando la tendenza a ricercare un affetto meno abusivo all’esterno, ma con il risultato che può puntare a quello che Freud definirebbe “coazione a ripetere” (ovvero la propensione a ripetere ciò da cui si sta cercando di sfuggire), perpetuando una ricerca d’affetto percepita sempre come abusiva.
Dott.ssa: Chiara Specchia
Dott.: Roberto Prattichizzo (Psicologo Clinico e Tutor)
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Bibliografia: Alessandra Cavalli. “From affect to feelings and thoughts: from abuse to care and understanding”. Journal of Analytical Psychology, 2014, 59, 31–46.