Un altro contributo della Dott.ssa Alessia Fusilli – Referente area clinica pre-adolescenza e adolescenza CENTRO PSY – tratto dalla nostra Community Facebook “FRAGILE E SPAVALDO”
Filippo ha 14 anni quando i genitori decidono di rivolgersi ad uno psicologo.
Ormai da mesi Filippo si era CHIUSO IN SE STESSO.
Spesso si rifiutava di pranzare e cenare a tavola in famiglia, preferiva mangiare snack al chiuso della sua camera; si negava ai suoi amici che lo invitavano ad uscire, l’idea di un cinema o di una passeggiata non lo attraeva, anzi lo infastidiva.
Filippo si era RITIRATO NEL MONDO DEL VIRTUALE E DEI VIDEOGIOCHI.
La terapia per Filippo doveva creare le condizioni per ESSERE VISTO, in cui è centrale l’esperienza del RICONOSCIMENTO, e per ESSERE ASCOLTATO, in cui è centrale l’esperienza dell’ESSERE-IN-UNA-RELAZIONE.
Filippo usava lo spazio-tempo in seduta parlando delle sue passioni, del calcio in particolare.
Per la prima volta poteva condividere il suo amore per il calcio con una figura adulta.
In quel caso il terapeuta rappresentava per Filippo il MONDO ADULTO che VEDEVA le sue passioni.
Il collega ha impostato il suo intervento terapeutico ascoltando Filippo, stando nella relazione e interpretando il mondo adulto.
Nel corso della psicoterapia si è potuta apprezzare la remissione dei sintomi.
A mio parere, di fronte a una simile sintomatologia centrata sul ritiro, l’intuizione vincente del collega è stata quella di non limitarsi ad applicare una determinata tecnica clinica ma IMPERSONARE IL MONDO ADULTO che ASCOLTA ATTIVAMENTE l’adolescente RICONOSCENDOLO.
Per Filippo la sintomatologia era paradossalmente il miglior modo possibile per lanciare due richieste di aiuto: GUARDAMI, ASCOLTAMI!