Quali parametri usare per valutare se una persona è triste, allegra, arrabbiata o strafottente dipende non tanto dalla nostra capacità di lettura dell’espressione del viso ma da una differenza culturale. Lo studio.
“Ce l’hai con me, lo vedo dai tuoi occhi!”, questa potrebbe essere l’esclamazione di una persona che ritiene di aver “letto” negli occhi di chi le sta di fronte un’espressione di rabbia. Questa stessa persona però potrebbe non essere italiana o europea. Difatti, secondo un nuovo studio, l’interpretazione dei segnali del viso che mostrerebbero le diverse espressioni per le altrettanto diverse emozioni cambia da Paese a Paese – nonché in base alle differenze culturali.
Ecco così che noi potremmo osservare l’espressione di una persona in un certo modo, e poi trarre le nostre conclusioni. Tuttavia, un asiatico, per esempio, potrebbe non essere d’accordo con noi.
A suggerire che le emozioni dipinte sui volti delle persone assumono significati diversi a seconda della nostra cultura sono i ricercatori dell’Università di Glasgow (Uk) che hanno pubblicato i risultati del loro studio sulla versione online della rivista ufficiale dell’American Psychological Association: Journal of Experimental Psychology.
«Conducendo questo studio abbiamo sperato di dimostrare che persone di culture diverse valutano le espressioni facciali in modi diversi – ha spiegato il dottor Jack E. Rachael – Asiatici orientali e occidentali Caucasici differiscono nei termini in cui valutano le caratteristiche che pensano costituiscano un volto arrabbiato o una faccia felice».
Per confermare quanto da loro supposto, i ricercatori hanno reclutato 30 volontari, di cui 15 orientali e 15 di razza caucasica. Dopo di che hanno mostrato loro, in modo casuale, dei volti al computer con espressioni alterate da diversi tipi di emozioni.
Al termine del test, gli autori hanno scoperto che, per esempio, i partecipanti cinesi facevano affidamento sugli occhi più per poter interpretare le espressioni facciali, mentre gli inglesi avevano preso come parametro di riferimento le sopracciglia e la bocca.
I risultati del test, a detta dei ricercatori, mostrano così che a seconda del Paese di appartenenza o del tipo di cultura, si possono interpretare o valutare diversamente le componenti di un volto che ne denuncerebbero l’emozione corrispondente. Attenzione quindi all’espressione degli occhi negli orientali e della bocca – o sopracciglia – negli occidentali.
Fonte: la Stampa
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