Domandarono all’Amante a chi appartenesse. Rispose :”all’ amore”. “Di cosa sei?” “Di amore”. “Chi ti ha generato?” “L’amore”. “Dove sei nato?” “Nell’amore”. “Chi ti ha creato?” “L’amore”. “Come ti chiami?” “Amore”. “Da dove vieni?” “Dall’amore”. “Dove vai?” “All’amore”. “Dove abiti?” “Nell’amore”. (Raimondo Lullo, “Il libro dell’Amante e dell’Amato”)
Io posso solo risponderti descrivendoti ciò che accade in me. Io sento che tu sei il mio maschile : cioè la parte maschile inconscia, nascosta begli abissi più profondi di me stessa, la mia nostalgia immensa e misteriosa della possibilità di essere un uomo meraviglioso come te, che il mio destino biologico fece regredire per farmi diventare donna, senza peraltro cancellarne lo struggente ricordo.
Da quel momento in poi, io ti porto dentro di me come un richiamo possente, incontenibile. Se penso a un uomo , non posso pensare che a te. Gli altri uomini cui mi sono accostata prima di incontrarti erano solo sfocate imitazioni di te, illusioni nebbiose di una felicità che non riuscivo mai a raggiungere. Poi, improvvisamente, eccoti! E finalmente, d’incanto, mi sono sentita completa! Tu mi hai svelato il senso della mia nostalgica inquietudine!
Adesso tu mi rendi veramente completa. Sei la mia parte mancante, che forse Zeus crudelmente volle separare da me e che io ho ritrovato, in un tripudio dei sensi, della mente, delle emozioni più più travolgenti, dei desideri più ansimanti e struggenti!
Il mio corpo non è più mio, ma tuo ; la mia mente non è più mia ma tua ; la mia anima non è più mia, ma tua : ci rincorriamo nei cieli stellati, negli abissi più profondi del mare, nelle grotte più remote e misteriose della terra, e ci intrecciamo felici, in una danza senza fine che si chiama amore….
Io cammino dentro di te, ti percorro continuamente con tutta me stessa, facendo ad ogni passo meravigliose scoperte, così come ti sento muoverti dentro di me, stupendo padrone e signore di tutta la mia interiorità e del mio corpo, che sai fare vibrare con una passione che mi rende folle di desiderio di te….
Non importa se tu sei più grande di me. A cento anni fermati, ed attendimi pazientemente. Quando anche io avrò cento anni e ti raggiungerò, allora decideremo insieme sul da farsi. Io proporrei di rinascere finalmente insieme e di rimanere sempre eterni coetanei…. Te lo immagini che gioia crescere insieme, giocare insieme, scoprire l’amore insieme, correre nella vita insieme?
Autore: Maria Luisa Valenti
Fonte: marilu.knossus
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