Le emozioni ci spingono ad agire, e non a caso la parola EMOZIONE deriva dal latino MOVEO (muovere) con l’aggiunta di “e-“ (movimento da).
Questo perché, qualsiasi l’emozione, agiamo in reazione ad essa.
Le emozioni sono definite come istinti consapevoli, sono cioè degli istinti, radicati nel nostro cervello, che si differenziano dagli altri per il fatto che sappiamo bene di provarle.
In pochi si rendono conto di schivare un vaso che cade, lo fanno e basta.
Mentre è facile sapere di essere arrabbiati o felici, quantomeno una volta che l’emozione è passata.
È invece molto più difficile capire quando l’emozione origina, ciò in conformità al fatto che sono istinti.
Gli esseri umani adulti cercano di controllare sé stessi e le emozioni che provano, così facendo vanno contro lo scopo dell’emotività e quindi, si potrebbe dire che seguono un modo di fare “contro natura”.
Il cervello quindi si serve anche delle emozioni per comunicare agli altri.
Tramite esse può veicolare il messaggio molto in fretta: la gioia ci fa sorridere, e così, senza bisogno di aggiungere altro, chi ci vede può capire che siamo allegri.
Il cervello maschile e femminile sono molto diversi.
L’evoluzione dei due sessi ha comportato nei millenni delle specializzazioni molto forti, che hanno differenziato in modo marcato i due ruoli.
Mentre per esempio è molto difficile distinguere un maschio di gatto da una femmina, la stessa cosa non vale per la nostra specie. Non si tratta di abitudine: maschi e femmine umani sono molto diversi, sia nel fisico che nelle intenzioni.
Di sicuro, la cultura ha un peso molto alto nel campo comportamentale.
Le bambine ricevono un’educazione molto diversa dai coetanei maschi.
Ma a prescindere da questo, possiamo osservare nella media delle differenze marcate.
Ciò è dovuto agli ormoni e alla struttura cerebrale.
Gli ormoni maschili e femminili sono del tutto diversi.
Nei maschi domina il testosterone, che invece è molto scarso nelle femmine.
Nelle femmine domina l’ossitocina, che contrasta con il testosterone e pertanto è scarso nei maschi.
Struttura cerebrale:
UOMINI – parola e vista sono meno connesse, i centri dell’aggressività più attivi. Maggior attenzione nei dettagli.
DONNE – interazioni strette tra aree verbali e visive, sono in grado di parlare meglio delle emozioni che provano. Centri emotivi più attivi. Abili a cogliere una visione d’insieme.
Un uomo che dice “mi dispiace”, intende dire che è colpa sua e ne ha la responsabilità. Una donna che dice “mi dispiace” esprime empatia e dispiacere per l’altra persona. Per approfondire la comunicazione non verbale uomo donna consiglio personalmente sempre un corso dal vivo.
Gli uomini quando conversano si mettono spesso in contrapposizione, ribattendo le parole, interrompendo e contestando l’altro.
Le donne cercano più il consenso e i punti in comune, e cercano di scambiare informazioni. Sono più portate per l’ascolto .
Così facendo, le donne si dimostrano da subito molto più abili a comunicare degli uomini.
Le donne sono capaci, grazie alla migliore connessione tra i due emisferi, di poter parlare in modo molto più articolato di un uomo. In particolare, sono in grado di mettere in contatto senza alcun problema le zone emotive con quelle linguistiche, riuscendo così a parlare di ciò che provano.
Gli uomini non hanno un legame così stretto, anzi per loro è molto più difficile riuscire a parlare di quel che provano, perché quando un’emozione li attraversa, non riescono a parlare in modo complesso, e all’aumentare della stessa corrisponde un calo della capacità comunicativa.
Sono invece più abili delle donne nel linguaggio astratto.
Il cervello maschile possiede più materia bianca, quindi è più portato per le abilità spaziali, come il senso dell’orientamento, la caccia, il fuggire e l’inseguire. Il cervello femminile ha più materia grigia, che permette, come già detto, una notevole abilità espressiva e comunicativa.
L’ormone maschile più forte è il testosterone, che rende gli uomini più aggressivi, competitivi, violenti e forma il corpo con una maggiore massa muscolare rispetto alla donna (il cui corpo invece ha una massa grassa molto più sviluppata).
L’ormone corrispondente femminile è l’ossitocina, regolatore dell’umore.
Questo è molto influenzato dagli eventi esterni, e per questo è detto anche “ormone delle coccole”.
Per stabilizzare i propri ormoni, dunque, una donna ha bisogno, molto più di un uomo, di una conferma esterna oltre che interna.
Nell’uomo, l’ossitocina è smorzata dall’effetto del testosterone, che ne limita l’effetto.
Essendo questi due ormoni ciclici – è noto a tutti il periodo di 28 giorni femminile, meno conosciuto quello maschile, molto più rapido, e che fa oscillare i livelli testosteronici diverse volte dalla mattina alla sera – si hanno fasi diverse, in cui gli uomini si sentono più sensibili e le donne meno.
Quando si ha un orgasmo, il cervello rilascia altissime quote di ossitocina.
Nelle donne ciò ha l’effetto di renderle più “vive”, quindi più attive: il loro corpo è abituato a quest’ormone.
Negli uomini, invece, si scontra con il testosterone, producendo l’effetto di una forte sonnolenza.
Abbiamo detto poc’anzi che il corpo femminile è molto più “grasso” in percentuale, di quello maschile.
C’è un’altra differenza: gli uomini si sono evoluti per agire: cacciare, uccidere i propri simili, difendere la famiglia. Le donne no.
Questo ha concentrato il grasso maschile nella zona addominale, in modo da non ostacolare gambe e braccia e, anzi, essere usato come risorsa.
Un uomo grosso, con un ventre prominente, ha una stabilità molto alta.
Nell’immaginario comune, un uomo forte è anche grosso e massiccio.
Nella donna invece il grasso ha un’altra funzione: oltre a sostenere l’impegnativo compito della gravidanza, la sua distribuzione ha funzione vessillare, serve cioè ad attirare i maschi.
Per questo si concentra in zone specifiche, come i fianchi, le cosce, i glutei, il seno, tutte aree con un forte richiamo sessuale.
Lo scopo e l’evoluzione maschile divenne la caccia e il combattimento, e i suoi sensi sono sviluppati in tal senso: una visione binoculare acuta, una capacità di concentrazione più estesa, una struttura fisica adeguata.
La sensibilità divenne un peso, perché un uomo emotivo e gentile poteva avere remore a uccidere un nemico o una preda. La pelle maschile divenne più spessa, il corpo in grado di sopportare meglio la fatica e il dolore, se era presente un motivo per farlo.
L’evoluzione femminile invece è stata incentrata sulla famiglia, la procreazione, la cura dei legami e l’educazione dei piccoli. Per questo ha doti comunicative molto più estese, una migliore capacità di organizzare gli spazi, un senso della realtà più preciso, una maggiore capacità emotiva ed empatica.
Per una donna è necessario comprendere il linguaggio abbozzato di un neonato, e ogni minimo segnale è stato focalizzato in tal senso.
Il corpo maschile divenne via via più forte e robusto di quello delle compagne, e anche se non raggiunge le differenze sessuali che presentano i gorilla, è molto più specializzato di quello degli scimpanzé. Per ottenere una differenza così forte, gli ormoni prodotti dai due sessi dovevano per forza essere diversi.
Tutti i maschi dei mammiferi hanno una percentuale di testosterone superiore alle femmine, e ciò ne regola per prima cosa l’aggressività.
L’educazione, quindi la cultura, approfondiscono queste differenze. Gli uomini sono più portati per l’azione e le donne per parlare, perché sin da piccoli sono abituati i primi a giocare in modo “fisico”, le seconde a giocare in gruppo, formando relazioni tra i vari membri.
Tutti i bambini sono simili, sia maschi che femmine, in relazione ai contatti con gli altri e ai contatti di autoconforto. L’educazione incide però molto già a quest’età.
I bambini sono molto meno coccolati delle bambine, e imparano da piccoli che fare troppe “smancerie” è indice di femminilità.
Quando si arriva alla pubertà c’è un secondo effetto molto forte: lo sviluppo dei testicoli riversa nel sangue il testosterone, e ogni contatto diventa precipuo a uno scopo.
Non si può abbracciare qualcuno per caso, ma solo in determinate occasioni.
Peggio che mai, per cultura i contatti tra uomini e tra uomini e donne sono considerati, quasi ovunque, da evitare se non il casi eccezionali.
Fonte: Psiconline
Autore: Fabio Pandiscia
Se vuoi approfondire di persona questo argomento, prendi un appuntamento gratuito cliccando qui